Pisano antico: le parole del mare
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Questa selezione tematica di parole del pisano antico, usate nello scrivere, quindi sia volgari che mediolatine è volta a definire, attraverso il contestuale richiamo a brevi citazioni di testi coevi, un tratto determinante del modo di vivere della Pisa medioevale, quello del rapporto col mare nei suoi aspetti navigatori, mercantili, giuridici, organizzativi, geografici, alimentari, militati. Sul filo delle parole e delle testimonianze che le corredano scorrono davanti agli occhi del lettore azioni, pensieri, pregiudizi, problemi, certezze di quella perduta razza di abitanti della città e del suo territorio, usi alla navigazione fin dalla notte dei tempi, che in alterne vicende di grudeli vittorie e sconfitte combattevano i loro nemici, fossero cristiani o infedeli, fin nelle lontane acque di Tunisia, di Provenza o di Palestina per impiantarvi redditizie colonie commerciali; che andavano crociati oltremare e chiamavano Saraceno, Saladino Solimano, Soldano i loro figlioli; che predavano tutto quanto potevano, fossero colonne o capitelli da reimpiegare, sante reliquie o crocifissi borgognoni, ippogrifi fatimiti o codici giustinianei; che insegnarono il signum “0” all’occidente. Vicende da leggere alla rovescia, non seguendo la sequenza dei fatti e delle cose, ma partendo dalle parole che li designano, per risalire ad essi come da una sorta di indice delle materie attraverso le testimonianze scritte dei loro protagonisti. |
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