Forma Pisarum
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€ 35,00
EUR
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Giudizi sulla prima edizione
Un libro fresco, geniale, scritto bene, che sarà gradito al gran pubblico dei lettori come alla ristretta cerchia degli specialisti, questo del Tolaini. Un libro che è stato nella rosa ristretta dei candidati al premio Viareggio, e lo avrebbe ben meritato. (...) Interessanti e insospettatamente utili le scorrerie dell’autore in opere (anche manoscrittte) mal note, e generalmente poco o nulla sfruttate, dell’erudizione cinque e seicentesca: un esempio da imitare. Il Tolaini qualche volta non resiste alla tentazione letteraria di criticare, quando vien bello, i lavori altrui anche nelle minuzie; lo fa sempre con gusto e – in genere – a ragion veduta, ma il compiacimento artistico talora prevale sulla considerazione scientifica dell’obiezione stessa. Nell’insieme, è veramente un bel libro. (Cinzio Violante, “Bollettino Storico Pisano”)
Che le componenti di un libro siffatto siano molteplici, non può meravigliare. La storia d’un’edilizia urbana deve tener conto dei moventi che, nel corso dei secoli, ne hanno determinato gli aspetti, e che possono essere di ordine diversissimo: geografico, politico, civico, religioso. E può e deve avvalersi dei mezzi che varie discipline le offrono: la geografia e la cartografia storica, l’archivistica e la statistica, la storia letteraria e la linguistica (segnatamente, ma non esclusivamente nel settore toponomastico), oltre che, ovviamente, l’archeologia e l’epigrafia e la storia nell’arte nel senso più esteso dell’espressione. Vie tutte che Tolaini ha seguito con grande perizia e con ogni possibie diligenza, ma sopratutto con autentico talento d’indagatore e d’interprete di dati obiettivi, ai fini del raggiungimento di verità storiche, positive o negative che siano. (Giorgio Varanini, “Prospetti”)
L’ouvrage, conçu d’abord comme une recherche de l’évolution de l’urbanisme, finit par être l’histoire politique, économique, sociale de toute la ville. L’auteur publie de nombreux documents inédits, et les interpréte avec érudition. Il s’est en outre intéressé à la toponymie de Pise et en esquisse un répertoire. («Gazette des Beaux Arts»)
Ora, almeno, sappiamo che sella storia urbanistica di Pisa non sappiamo quasi nulla : è la condizione migliore per mettersi a lavorare. La vera ricognizione della Forma Pisarum nei secoli è da impostare ora, a chiusura del libro, sul terreno così acutamente e accuratamente ripulito dal Tolaini, il quale, ci auguriamo, la vorrà avviare in un prossimo volume, che certo nessuno meglio di lui potrebbe condurre in porto. Nessuno meglio di lui, che ha le doti del grande ricercatore: la diffidenza e una integrale mancanza di illusioni. (Agnoldomenico Pica, “Domus”)
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