Dalla Monarchia alla Repubblica
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Il presente libro – dettato dall’autore pochi mesi prima della morte, tra il giugno e il dicembre 1957 – vuole ristabilire nella sua interessa morale e civile quel trapasso istituzionale che segna una tappa fondamentale nella storia dell’italia moderna.Non è una risposta alle polemiche che via via si riaccendono da parte monarchica; non contiene le “rivelazioni” cui ci hanno abituati certa memorialistica el dopoguerra e le ricostruzioni dei rotocalchi. L’una e le altre, inserite come sono nel quadro del superiore osservare e meditare dell’uomo di stato: Assai più che di rispondere alle polemiche, assai più che di svelare retroscena sinora ignorati, l’autore si preoccupa di cogliere, nelle diuturne battaglie dei sei mesi che precedettero l’avvento della Repubblica, lo stabilirsi e il progredire di apparentemente modesti, ma certamente precisi e assoluti valori democratici. Nel racconto di Romita – che va dalla caduta del governo Parri alla proclamazione della Repubblica – è tutto il popolo italiano che, attraverso il responsabile operare di uno dei suoi più autentici rappresentanti, fa il proprio esame di coscienza, con discrezione,anzi con parsimonia di accenti, come si addiceva a quell’evento eccezionale in cui la nazione si trovò di fronte a una scelta mai verificatasi prima di allora, la scelta non tanto fra due forme istituzionali, quanto fra la rassegnazione verso il passato e la volontà di liberamente decidere da ora in poi del proprio avvenire, fra la rinuncia, la definitiva delega in altre mani del proprio destino e la fede sicura nell’esercizio dell’autogoverno, fra la restaurazione e il progresso. |
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