Per Elisa
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Questo libro raccoglie parte degli esiti di un seminario al quale hanno collaborato anche altri studiosi oltre a quelli i cui contributi vengono pubblicati. I rapporti e i rinvii incrociati che legano i saggi contenuti nel volume provengono dunque in primo luogo, e del tutto naturalmente, dai serrati e appassionati rapporti interlocutivi che hanno accompagnato l’elaborazione e la scrittura di ognuno di essi. Il volume è intitolato al personaggio di Elisa, narratrice e autrice fittizia di Menzogna e sortilegio, perché nella costituzione particolarissima i questa protagonista narrante viene individuato uno dei più raffinati e complessi sortilegi dell’invenzione romanzesca. Tenendo a distanza le ombre imponenti, e certamente tentatrici dei modelli autobiografici ed autoanalitici ella recherche di Marcel e della coscienza di Zeno, Elsa Morante ha costruito un diverso e assai singolare simulacro di narratore malato, frustrato, sofferente e spietato. A questa fragile figura di sepolta viva, le cui vere ed uniche esperienze sono traumi e fantasie, fa tessere la ricca e variopinta tela di una scrittura dallo stile arcaico, desueto e inconfondibile.Nume tutelare di questa scrittura è invece l’opera di Freud,la quale si impone, in sede critica, non per scelta degli interpreti, ma per la sua oggettiva presenza nel retroterra del romanzo. Il libro non propone tuttavia una lettura freudiana di Menzogna e sortilegio, bensì una lettura di Menzogna e sortilegio come romanzo in cui l’apporto culturale freudiano è inscritto in qualità di preciso referente. E a ciò si deve il fatto che anche con l’opera di Freud – così come, più prevedibilmente,con una moltitudine di testi letterari distribuiti su largo spettro di generi e registri – la scrittura romanzesca stabilisca fitte e inattese relazioni. Lugnani - Logos kai Anake Scarano – La “fatua veste” del vero Bardini – Dei “fantastici doppi” ovvero la mimesi narrativa dello spostamento psichico Diamanti – la voce molteplice della dormiente: Leopardi, Dostoevskij, Baudelaire Lugnani – L’ipotesto melodrammatico come luogo della “tracotanza” e della “teatralità” Vannocci “La pinacoteca di Elisa: per uno studio dell’ipotesto figurativo |
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